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Francesco
Leggi QUI la completa testimonianza di Francesco che racconta la sua prima seduta di Z-Health, facendosi interprete di tante curiosità e domande che spesso vengono poste.
Nathan Baxter
Quinto al mondo nel sollevamento pesi su panca piana
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Thomas
Il nuoto è il mio sport, sono agonista dall’età di 11 anni e passo quasi più tempo in piscina che all’aria aperta. L’agonismo comporta sacrifici enormi e, a volte, certi fastidi che fanno saltare l’allenamento si pagano cari nella gara successiva. La scorsa settimana mi sono risvegliato alla mattina con un mal di schiena talmente forte da non riuscire ad allacciarmi le scarpe.
Non mi sono perso d’animo e mi sono subito messo sul tappetino ad eseguire alcuni esercizi che il mio specialista Z-Health mi aveva mostrato. Non avevo tempo per prendere un appuntamento con lui e così mi sono detto “questa sarà la volta buona che metto a frutto ciò che ho imparato nelle varie sessioni.” Ho iniziato con alcuni esercizi per la respirazione, poi sono passato a lavorare sulle caviglie, salendo poi alle anche e finendo con il collo. Inizialmente ero sdraiato e ho evitato di andare a forzare la parte lombare, dove avevo male. Nel giro di 10-15 minuti ho sentito che la schiena iniziava a rispondere in modo migliore e mi sono quindi messo a lavorare con cautela anche sul sacro-iliaco e sul tratto delle vertebre lombari, in tutto ho fatto forse mezz’ora di esercizi.
Un’ora e mezza dopo ero in acqua e mi allenavo come se nulla fosse, non ho preso miorilassanti e non ho patito più di mal di schiena per i giorni successivi!
COMMENTO Thomas è il classico atleta strutturato con una massa muscolare equilibrata e un lavoro di allenamento intenso e stressante sia per il corpo che per la mente. Le stesse strategie che ha imparato con Z-Health per migliorare le proprie prestazioni le ha potute utilizzare per affrontare il dolore improvviso che lo ha colpito. Il fatto che abbia rapidamente allontanato il dolore e che questo non si sia più presentato è la prova di ciò che Z-Health afferma. Dando al cervello l’informazione corretta, la situazione si è presto ristabilita “da sola”.
Eva
Sono una contabile, sedentaria 8 ore al giorno, con la passione della maratona. Perciò mi alleno molti mesi all’anno. Purtroppo dopo i 30 anni ho iniziato ad accusare un dolore al ginocchio che mi rendeva difficoltoso l’allenamento. Mi sono allenata lo stesso anche se avevo dolore, fino a quando ho deciso di fare degli accertamenti e ho scoperto che non c’era niente di lesionato. Però il dolore continuava, dopo circa 10 minuti di corsa compariva e non mi lasciava più.
Lo specialista Z-Health mi ha osservata camminare e poi mi ha filmata mentre corro. Con alcuni esercizi (o come li chiama lui “drills”) che mi impegnano pochi minuti ho eliminato il problema, li faccio prima di correre e, al bisogno, li ripeto anche durante la corsa.
COMMENTO Il caso di Eva è emblematico di come il principio SAID ci “aiuti a disimparare” soprattutto quando ci muoviamo nel dolore. Il sintomo doloroso è un segnale che stiamo commettendo un errore, ad esempio posturale o di compensazione articolare. I drills sono rapidi stimoli con cui possiamo fornire al cervello le informazioni per “rimettere in ordine” o schiarire una mappa corticale offuscata e tornare a muoverci nella massima efficienza.
Jan-Ingwer Callsen-Bracker
Calciatore tedesco, difensore centrale dell’Augusta
Congratulazioni all’atleta tedesco Jan-Ingwer Callsen-Bracker! Appena pochi giorni dopo aver seguito l’R-Phase a Copenhagen, il difensore dell’Augusta ha segnato il goal della vittoria contro l’Amburgo (un colpo di testa al 52esimo minuto). La sua esclamazione: «una grandissima “Z”», titolo riportato dal giornale Augsburger Allgemeine, che afferma «Il mistero della “Z”. Qualcuno sa cosa sia quella “Z” e cosa significhi?!»
COMMENTO Noi sappiamo cosa significa quella “Z” e sappiamo che, in realtà, basta sapere da dove accedere, poi il cervello svolge egregiamente la sua parte!
Mattia
Giocando alla console per ore o navigando in internet con lo sguardo fisso sul monitor dell’ufficio, ho iniziato ad avere disturbi del sonno e mal di testa. Credevo fosse una comune cervicale ma poi non sapevo come fare a eliminare questo fastidio che non mi era mai successo di avere prima.
Ho visto l’articolo che parla della postura sul sito e mi ci sono rispecchiato in pieno. Adesso seguo alcuni consigli e vedo lo specialista Z-Health di quando in quando per farmi aiutare a mantenere sempre una posizione corretta.
COMMENTO Come Mattia ce ne sono milioni, nessuna patologia all’inizio, solo qualche cattiva abitudine. Con un lavoro costante e seguendolo con una certa regolarità, soprattutto all’inizio, ho ripristinato le condizioni di propriocezione corrette e scongiurato il rischio di degenerazioni come la sublussazione delle vertebre cervicali e lombari.
Antonietta
Lo stress mi uccide! A volte arrivavo a livelli tali di tensione che mi sentivo male e non sapevo da che parte voltarmi! Forse troppi pensieri e forse qualche preoccupazione che porto a casa dal lavoro. Fatto sta che stavo male.
Da quando mi sono rivolta allo specialista Z-Health le cose vanno meglio e ciò che più apprezzo è che non faccio più uso di nessun calmante.
COMMENTO Lo stress è una patologia complessa e subdola e viene tipicamente sottovalutato fino a quando si impossessa letteralmente di noi. Il modo più importante che lo stress ha per richiamare la nostra attenzione è di farci stare male. I segnali che il cervello umano deve gestire sono circa 20 milioni al secondo e una parte consistente di essi giunge al lobo frontale, deputato alle attività decisionali. Con Z-Health la propriocezione, lavista e il sistema vestibolare vengono chiamati a contribuire ad una vera e propria sinfonia armoniosa dell’attività neurale.
Nicola
Vado in palestra da circa dieci anni e mi alleno: prevalentemente faccio body building e da circa tre anni ho iniziato anche con il crossfit. Il fatto è che si arriva ad un limite oltre il quale è difficile spingersi, mentre io sono un tipo meticoloso ed esigente e vorrei sempre qualche miglioramento, magari piccolo ma mi darebbe più soddisfazione.
Da poco ho chiesto allo specialista Z-Health se avesse qualche nuova tecnica che mi aiuti in questo. Sto notando che da quando faccio i drills che mi indica lui, riesco a lavorare con carichi maggiori e soprattutto lo faccio in sicurezza. Ho maggior consapevolezza dell’allenamento che sto facendo.
COMMENTO La moda del body building ha fatto tanti danni, purtroppo. Allenamenti mal fatti, illusione di ottenere rapidi risultati visibili e nessuna concezione anatomica hanno creato un mix dannoso per tanti iscritti nelle palestre di tutto il mondo. L’articolazione sacro iliaca e la schiena sono le più sollecitate per chi si mette alla prova con carichi oltre il dovuto.
Ciò che accade neurologicamente a livello profondo ed inconsapevole è che il cervello percepisce una situazione di potenziale rischio per l’incolumità e, preventivamente, impedisce di liberare tutta la forza disponibile, riduce il range del movimento per mettere in sicurezza l’organismo. Z-Health con i propri drills aiuta a “dire” al cervello che quei limiti ora possono cambiare e mette l’atleta in condizione di superare sé stesso, in condizioni di rischio controllato.
Francesca
Cinque anni fa ho avuto un incidente automobilistico, a seguito del quale ho riportato fratture multiple alla caviglia e due vertebre incrinate. I medici mi hanno spaventata quando mi hanno prospettato un futuro di dolori cronici, togliendomi la speranza di recuperare un buon movimento del piede destro e del collo.
Per fortuna non sono una che si dia per vinta e ho sempre coltivato uno spiraglio di speranza, anche per incanalare positivamente la mia energia e la mia voglia di recuperare. Z-Health mi ha dato tutto quello che ricercavo, infatti con i loro drills ho ripreso il perfetto uso del piede nell’arco di otto mesi e anche la cervicale non mi dà più fastidio. All’inizio ero un po’ scettica ma devo anche dire che ce l’ho messa tutta, insieme al mio specialista, e siamo molto soddisfatti entrambi!
COMMENTO Nel caso di Francesca è stata lei, con la propria volontà di ferro, a fare il lavoro difficile. Io le ho indicato la strada che lei ha seguito con la massima diligenza. È interessante proprio quello che lei sottolinea, cioè che la rassegnazione di una diagnosi “senza speranza” ha lasciato posto a miglioramenti inattesi, che qualcuno definirebbe miracolosi. Mentre il vero miracolo è nelle immense potenzialità del nostro cervello!