Il modo per affrontare l’invecchiamento mentale è in contrasto con la neuroscienza tradizionale che ha dominato fino agli anni 90.
Sono state scritte decine di migliaia di articoli sulle modificazioni fisiche e chimiche che si verificano nel cervello con l’avanzare dell’età e che descrivono i processi che intervengono alla morte dei neuroni. Sul mercato sono disponibili numerosi farmaci escogitati per bloccare questi processi e alzare i livelli di alcune molecole nel cervello.
È come se le capacità mentali dovessero deteriorarsi come il cervello fisico. Per esempio la memoria è una facoltà cerebrale. Si potrebbe ritenere che agendo su un certo neurotrasmettitore la si possa recuperare. Ma la vera domanda è: cosa mantiene attiva la memoria? La ragione più importante della perdita di memoria tipica dell’invecchiamento è che diventa difficile registrare nuovi eventi nel nostro sistema nervoso, poiche la velocità di elaborazione diminuisce, e così pure l’accuratezza, l’efficacia e la chiarezza delle nostre percezioni. Se non riusciamo a registrare con chiarezza, non possiamo neppure ricordare bene.
Oppure prendiamo uno dei problemi più comuni dell’invecchiamento, la difficoltà a trovare le parole. Probabilmente questo problema si verifica spesso a causa dell’atrofia e del deterioramento progressivo del sistema cerebrale dell’attenzione e del nucleo basale, il cui impiego è necessario perché si verifichino cambiamenti plastici. È come se il nostro cervello diventasse “rumoroso”.
Potremmo dire che a un certo punto ci ritroviamo a muoverci con una mappa sfuocata in cui i segnali confusi in entrata causano segnali confusi in uscita.
Cellule staminali neuronali sono state ritrovate a livello di ippocampo (una parte profonda del cervello umano) in persone di ottant’anni e questo testimonia che la crescita e lo sviluppo neurale è possibile a qualsiasi età.
Gli stimoli sono tutto: schiarire le mappe cerebrali porta miglioramento alle funzioni specifiche cui esse sono deputate (ad esempio un movimento o una funzione associata alla memoria) e attraverso più irrorazione sanguigna di alcune aree del cervello ci sono benefici anche per altre funzioni come la parola o la vista.